PREMIO Miglior documentario sportivo #DFF24
STILL ALIVE
regia di Santino Martirano (IT)
Klaas Willems è un arrampicatore che, a causa della sua fibrosi cistica, ha dedicato la sua vita ad arrampicare in aria pulita. Ha chiodato centinaia di vie in aree non inquinate come la Sardegna, in Italia, trovando grande successo e pace. I medici gli hanno dato tempo fino a venticinque anni e ora, dieci anni dopo la data di scadenza, continua ad arrampicare. Dopo aver sconfitto il cancro e aver lavorato senza sosta per diventare più forte, è tornato in Sardegna per terminare una nuova via che aveva iniziato a chiodare prima dei trattamenti contro il cancro. Quella via è ora conosciuta come Still Alive (5.14b) e questo film è la storia di come è andata.
PREMIO Miglior documentario sull’ambiente montano #DFF24
IL RITORNO DEL LUPO
regia di Tommaso Merighi (IT)
Nel mezzo di quella che molti scienziati definiscono la sesta estinzione di massa, il ritorno del lupo dovrebbe essere considerato una storia di successo. Eppure, non tutti sono d’accordo. Sulle Alpi, dove questo predatore era sparito per quasi un secolo, la sua presenza ha acceso un conflitto tra coloro che vedono la coesistenza come uno sviluppo cruciale nel nostro rapporto con l’ambiente e coloro che la percepiscono come una minaccia al loro stile di vita e alle tradizioni di cui sono portatori.
PREMIO Miglior documentario sulla montagna inclusiva #DFF24
AIGUILLE DU MIDI - Operation: Electric Avenue
regia di Michael Haunschmidt e Mathias Kögel (AT)
DESCENDANCE è la storia di Dennis, la storia di un ragazzo che, nella città in cui è nato e cresciuto, ha dovuto rispondere alla domanda “Da dove vieni veramente?”. È una storia di identità, razzismo quotidiano e scoperta di sé, in cui Dennis cerca di definirsi non solo come sciatore, ma anche come uomo nero che ha trascorso la sua vita in spazi prevalentemente bianchi.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA #DFF24
EXCALIBUR
un film di Andrea Bandinelli, Diego Borello, Niccolò Conterno (IT)
Una linea perfetta con prese minuscole su una parete di 40 gradi: questa è “Excalibur”.
In uno sforzo congiunto con i migliori arrampicatori del mondo, Stefano Ghisolfi ha accettato la sfida di salire questa incredibile via, che si trova a pochi passi da casa sua in Trentino.
Dopo due anni di dedizione al progetto, Stefano è riuscito a realizzare la prima salita di quella che oggi è la via più difficile d'Italia e una delle più difficili al mondo: Excalibur 9b+